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Durante la primavera del 2016 Antonio Rovaldi percorre a piedi tutti i margini di New York City. A volte a piedi, altre in bicicletta, raggiunge un capolinea della metropolitana, lega la bici a un palo e comincia a camminare. Si spinge lungo i bordi dei cinque boroughs della città che, nella loro diversità, compongono l'immagine complessiva di New York. Le recinzioni che circondano la città talvolta ostacolano il passaggio e impediscono lo sguardo. Spesso, arrivato alla fine di una strada, si trova davanti a un cartello giallo con la scritta "End". In quelle aeree di verde spontaneo le oche canadesi covano le uova e i limuli, strane creature corazzate dell'oceano, si arenano sulle spiagge ricordandoci che New York City potrebbe essere una città fantasma emersa dagli abissi milioni di anni fa o improvvisamente destinata a sprofondare per sempre nelle acque grigie dell'oceano.